Ostanel (VcV): “Sulla crisi della filiera della pesca nel Polesine non basta il sostegno a parole del presidente Zaia, ma servono investimenti concreti e immediati per un settore a rischio”

31 gennaio 2024

 

(Arv) Venezia 31 gen. 2024 -     “Apprendiamo questa mattina dalla stampa i risultati a dir poco allarmanti dello studio condotto da Ispra e Arpav nel mese di dicembre che riportano, in relazione alle vongole veraci nel polesine, una mortalità tra l’85 e il 99 percento e l’assenza di prodotto giovanile. Questi dati confermano le problematiche che ormai da tempo il Consorzio di pescatori riporta sulla quasi totale assenza di altre specie marittime”. Così la consigliera regionale de Il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel che interviene in merito alle “Crescenti preoccupazioni per la situazione dei pescatori polesani. Purtroppo, la realtà dei fatti è che il settore non potrà reggere un altro anno in queste condizioni se mancheranno ancora investimenti e sostegni seri e concreti alla filiera, come hanno ribadito i 700 pescatori che hanno manifestato una settimana fa, alcuni dei quali ricevuti nella sede del Consiglio regionale”.

“È positivo - prosegue Ostanel - vedere che Luca Zaia si preoccupa della situazione, ma vorrei ricordargli che, quando telefona al Ministero, al Governo potrebbe chiedere di accelerare sullo stato di calamità oltre a ricordarsi che ha una maggioranza grazie alla quale dovrebbe riuscire a sostenere subito i Consorzi dei pescatori, non solo a parole, ma anche economicamente. Guardo all’Emilia-Romagna che ha stanziato più di un milione di euro: noi dobbiamo investire anche di più”.

“Spero di vedere il presidente Zaia e quanti più assessori possibile alla manifestazione di sabato mattina ad Adria contro le trivellazioni nell’Adriatico - conclude Ostanel - perché la crisi dei pescatori non dipende solo dalla presenza del granchio blu, ma anche, e soprattutto, dalla mancata tutela della biodiversità nell’ecosistema lagunare come dimostrato da diversi studi scientifici internazionali sugli effetti delle trivellazioni marittime”.